Riaprono le piste da sci. Dopo la quarantena imposta dalla pandemia finalmente potrai concederti una settimana bianca in montagna e dedicarti ai tuoi sport sulla neve preferiti: non solo sci alpino o di fondo ma anche snowboard, pattinaggio o semplici escursioni.
Gli occhiali da sole e gli occhiali da sport sono l’accessorio che non potrà mai mancare nel tuo bagaglio. Saranno la protezione per la tua vista durante ogni tua attività sportiva o anche se vai in montagna semplicemente per riposarti. Guardare il panorama dalla terrazza dell’albergo è uno spettacolo affascinante ma farlo a occhio nudo è un rischio a causa del riverbero e dei riflessi della luce su ghiaccio e neve.
Nei prossimi paragrafi ti spiegheremo i pericoli che corrono i tuoi occhi ad alta quota e in base a quali caratteristiche devi scegliere gli occhiali da montagna più adatti alle tue esigenze, soprattutto se devi portare anche gli occhiali da vista.
I pericoli per la vista in montagna: numerosi e non sempre visibili
È bello sciare, pattinare, camminare sulla neve o ammirare un paesaggio montano innevato. Ma mentre lo fai devi affrontare due minacce per la salute dei tuoi occhi:
- i raggi ultravioletti (UV)
- il freddo e il vento
I raggi ultravioletti (UV)
Le radiazioni ultraviolette rappresentano la componente della luce solare con il più alto contenuto energetico. La loro energia aumenta ulteriormente del 10% ogni 1.000 metri di quota. Allo stesso tempo i raggi UV risultano invisibili al nostro sguardo perché sono al di fuori della gamma cromatica che possiamo percepire consapevolmente. Quindi non ci accorgiamo dei loro effetti fino a quando il danno non è stato ormai fatto.
Il ghiaccio e la neve riflettono poi il 90% delle radiazioni ultraviolette moltiplicandone gli effetti nocivi. Non possiamo sottovalutare questo rischio nemmeno in presenza di foschia o quando il cielo è coperto. Le nuvole e i banchi di nebbia possono fare da schermo alle radiazioni infrarosse, “i raggi caldi” del Sole, ma non fermano i raggi UV.
Il freddo e il vento
Come la pelle anche gli occhi sono particolarmente sensibili al gelo, alle raffiche di vento e agli sbalzi di temperatura dovuti al passaggio dagli ambienti riscaldati di alberghi e rifugi all’aria aperta.
I problemi agli occhi più comuni in montagna
Quello che segue è un elenco dei disturbi visivi più frequenti nelle località montane.
- Oftalmia delle nevi, conosciuta anche come fotocheratite, cecità da neve o scottatura solare degli occhi. È provocata da un’eccessiva esposizione ai raggi UV che danneggiano la cornea portando allo scoperto le terminazioni nervose oculari. I sintomi si presentano dopo qualche ora, di solito verso sera o di notte, e possono comprendere una lacrimazione abbondante, l’ipersensibilità alla luce (fotofobia) e la contrazione involontaria delle palpebre (blefarospasmo). Anche se la guarigione avviene spontaneamente in due o tre giorni ci possono essere conseguenze pesanti come tumori della retina e degenerazione maculare.
- Eritropsia. Rappresenta un affaticamento della retina in seguito alla prolungata esposizione ai raggi UV, a bagliori e riflessi. Fra i sintomi c’è un’alterazione visiva con la colorazione delle immagini in rosso.
- Sindrome da White Out. È il congelamento delle palpebre a temperature sotto lo zero. I sintomi sono l’eccessiva lacrimazione, la visione sfuocata e la fotofobia. Fra le conseguenze estreme c’è la necrosi della palpebra.
- Congiuntivite. Provocata nei soggetti predisposti da gelo e vento.
- Vasocostrizione oculare. Causata dagli sbalzi di temperatura comporta la rottura dei capillari posti tra la sclera e la congiuntiva. Può essere estremamente dolorosa anche se si risolve da sola nel giro di pochi giorni.
Come scegliere gli occhiali sportivi per la montagna
Quali caratteristiche devono avere gli occhiali per proteggere la vista dai raggi ultravioletti, dal freddo e dal vento in montagna? Ecco i nostri consigli su come sceglierli nel modo giusto:
Le lenti: le norme europee hanno suddiviso le lenti da sole in cinque categorie in base alla percentuale di luce filtrata.
Categoria
| Colore della lente | Tasso di trasmissione della luce
| Condizioni di impiego
|
0
| Chiaro
| 80-100%
| Comfort estetico
|
1 | Leggermente colorato
| 43-80%
| Bassa luminosità
|
2 | Mediamente colorato
| 18-43%
| Media luminosità
|
3 | Scuro
| 8-18%
| Forte luminosità
|
4 | Molto scuro
| 3-8%
| Luminosità eccezionale
|
In media montagna, ad una quota compresa fra i 500 e i 2.000 metri, possono essere sufficienti lenti di categoria 3. Ma se pensi di trovarti in alta montagna ad altezze superiori ai 2.000 metri sono indispensabili lenti di categoria 4.
La montatura: deve essere il più aderente possibile al profilo del viso e assicurare la copertura degli occhi sia frontalmente che sui lati. Esistono in commercio anche dei ripari laterali che possono essere montati sulle aste per chiudere gli spiragli da cui possono filtrare luce e vento.
Un’altra caratteristica fondamentale della montatura è il comfort. Occhiali scomodi o troppo pesanti possono spingerti a toglierli anche se ti trovi all’aperto esponendoti al Sole e al gelo.
Le aste: quelle dritte sono da preferire alle curve perché più facili da infilare sotto il casco o il passamontagna.
Occhiali da vista fotocromatici per la montagna
Ma come puoi affrontare la montagna se hai problemi di vista come la miopia? La velocità di uno sciatore medio su una pista è di 50 km/h ma questo valore aumenta di molto per i più esperti. In queste condizioni devi essere in grado di vedere chiaramente gli ostacoli che si possono presentare improvvisamente di fronte a te, esattamente come quando guidi la macchina. Quindi non puoi sostituire i tuoi occhiali da vista con delle semplici lenti da sole.
Per la tua sicurezza e per quella degli altri ti consigliamo di adottare degli occhiali progressivi fotocromatici, che combinano la correzione dei difetti visivi con la protezione dal Sole.
Le lenti fotocromatiche presentano i seguenti vantaggi:
- Si adattano automaticamente all’intensità luminosa. Le lenti sono trasparenti nei luoghi chiusi o in presenza di luce fioca e si scuriscono autonomamente in base alle condizioni di luce all’aperto.
- Hanno tempi di reazione bassissimi. Passano in pochi secondi dal chiaro allo scuro e viceversa.
- Garantiscono la piena protezione dai raggi ultravioletti a qualsiasi quota.
- Possono essere polarizzate eliminando gli abbagliamenti improvvisi prodotti dalla luce riflessa da neve e ghiaccio.
- Assicurano un’immagine nitida anche a distanza.
- La tecnologia fotocromatica può essere applicata a qualsiasi tipo di occhiale da vista.
- Sono infrangibili e quindi adatte a chi pratica sport.
- Non presentano controindicazioni. Possono essere usate da chiunque indipendentemente dall’età o dai problemi visivi.