L’occhio umano assomiglia ad una sfera del diametro di 22 – 23 mm circa.
La porzione anteriore che appare come una piccola calotta sferica e
trasparente prende il nome di cornea. Dietro la cornea, separati dall’umor
acqueo, c’è un anello di tessuto chiamato iride che definisce la pupilla.
Posteriormente ed a contatto con l’iride si trova il cristallino che è una lente
gelatinosa e trasparente in grado di variare la sua forma per mettere a fuoco i
raggi luminosi. Il cristallino è sorretto dalla zonula di Zinn al Corpo ciliare.
L’interno del bulbo oculare contiene invece l’umore vitreo che ha una
consistenza più gelatinosa rispetto l’umore acqueo.
Lo strato più esterno del bulbo oculare è la sclera, che si presenta biancastra
e con numerosi vasi sanguigni. Al di sotto della sclera si trova la coroide che
nella porzione più anteriore termina con corpo ciliare ed iride. La parte più
interna è la retina formata a sua volta da 10 strati costituiti da diversi tipi di
cellule e fibre nervose. Lo strato più esterno e vicino alla coroide è lo strato
fotosensibile. La capacità di assorbire la luce è permessa dalla presenza di
coni e bastoncelli. Tutte le fibre che compongono la retina convergono nella
papilla per poi uscire dal bulbo oculare attraverso il nervo ottico. La retina è in
grado di trasformare le immagini in stimoli elettrici che vengo inviati al
cervello dove vengono elaborati ed interpretati dalla corteccia visiva.
In un occhio privo di difetti visivi i raggi luminosi attraversano cornea e
cristallino per essere proiettati a fuoco sulla retina. L’iride invece agisce da
diaframma regolando la quantità di luce che entra in base alle condizioni di
illuminazione in cui si trova la persona.
In un occhio in cui è presente un difetto visivo i raggi luminosi vengono
focalizzati prima o dopo il piano retinico a causa di un potere diottrico o di
una lunghezza del bulbo diversi dalla normalità.