Queste lenti hanno la capacità di adeguare l’assorbimento nel visibile in
funzione della quantità e della qualità della radiazione incidente e dei tempi di
esposizione, così da scurirsi per effetto della radiazione solare e tornare poi
allo stato iniziale per attenuate intensità luminose.
Ciò introduce una sostanziale evoluzione nelle lenti oftalmiche, in quanto le
lenti fotocromatiche si adattano automaticamente al variare delle condizioni di
luminosità offrendo una protezione ottimale in ogni situazione.
Quali sono le caratteristiche delle lenti fotocromatiche?
Esse hanno alcune caratteristiche:
-
La velocità di scurimento è notevolmente inferiore a quella di
schiarimento.
- Alla guida di un autoveicolo, con il parabrezza che filtra gli UV, la lente
fotocromatica non raggiunge il massimo dell’assorbimeno.
- Il freddo favorisce lo scurimento, mentre il calore inibisce il
fotocromatismo; ecco perché su una spiaggia d’estate la lente può
essere sensibilmente più chiara che non sulle nevi invernali a parità di
livello luminoso.
- La capacità di scurimento e quindi di assorbimento, aumenta
all’aumentare dello spessore della lente.
- Le lenti fotocromatiche necessitano di un breve periodo di rodaggio
prima di adempiere al loro compito ciclico in modo soddisfacente.
Possono essere realizzate in materiale organico o minerale. Davvero
pratiche per rendere la luce un’amica e non un fastidio.
Le lenti fotocromatiche oggi possono essere monofocali, bifocali e
progressive.
Quali solo le tipologie di fotocromatismo?
Inoltre esistono diverse tipologie di fotocromatismo:
-
Fotocromatiche da chiare a scure.
- Fotocromatiche colorate a tinta unita, da scure 60% a scurissime 90%.
- Fotocromatiche colorate sfumate, da 75%/25% non attivata a
assorbimento attivata 90% tinta unita.
- Fotocromatiche colorate polarizzate a tinta unita, da scure 60% a
scurissime 90%.
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