Per garantire tutta la sicurezza durante il lavoro, è importantissimo
proteggere gli occhi con occhiali specifici, di qualità.
Per chi opera in ambiti di produzione industriale, industria chimica, officine
artigiane, aziende che si occupano di depurazione e trattamenti galvanici, in
laboratori e nelle attività che prevedono l’utilizzo della tecnologia laser e
dell’elettricità, si rende necessario l’impiego di occhiali protettivi. Durante le
lavorazioni meccaniche di molatura, saldatura, foratura e fresatura vengono
prodotti residui che possono determinare infiammazione e irritazione degli
occhi o addirittura gravi lesioni.
È importante conoscere le caratteristiche e il funzionamento dell’occhio per
capire quali agenti possono danneggiarlo e quali tipi di dispositivi di sicurezza
debbano essere usati per proteggerlo. L’occhio funziona come un sensore
per il corpo umano che ci permette di percepire la luce visibile. La luce entra
attraverso il cristallino per proiettarsi sulla retina, la parte interna e posteriore
del bulbo oculare. Da qui i nervi ottici prendono l’immagine e la inviano al
cervello che la decodifica in un messaggio visivo.
L’intero bulbo oculare forma la parte più tenera del corpo umano e per i 5/6
posteriori non è visibile, ben protetto da ossa, muscoli, ecc. Il sesto anteriore
è rivestito dalla cornea ed è la parte più esterna e meno protetta del nostro
occhio. Ne consegue che diventa fondamentale proteggere quella sesta parte
di occhio a noi visibile in quanto, oltre ad essere esposto al rischio di danni
per la vista dell’individuo, è anche l’unica via che porta direttamente al
cervello.
Quali sono le categorie a rischio che necessitano di un'occhiale specifico?
Questa struttura fragile che ci permette di vedere è minacciata
fondamentalmente da tre categorie a rischio:
- meccanico: urti con parti solide, polveri;
- chimico: sostanze chimiche;
- luminoso radiazioni: UV, Infrarossi, Visibile, Laser.
A seconda dei risultati emersi dalla valutazione dei rischi, il datore di lavoro
dovrà fornire dei protettori oculari rispondenti ai prerequisiti di sicurezza CEE
definiti dalla normativa europea UNI EN 166:2004 la quale definisce, come
da art. 4.1, che il protettore oculare deve provvedere protezione contro:
- impatti di diversa entità;
- radiazioni ottiche;
- metallo fuso e particelle incandescenti;
- spruzzi e gocce;
- polveri;
- gocce;
- archi elettrici.
E definisce poi con l’art. 4.2 i tipi di protettori oculatori:
- occhiali a stanghetta con o senza ripari laterali;
- occhiali a mascherina;
- visiere;
- schermi;
- elmetti per saldatura.
Il protettore oculare deve essere marcato sia sulla lente sia sulla montatura.
Per gli occhiali a mascherina la marcatura viene effettuata sulla montatura.
Per le visiere deve essere presente sulla struttura reggente. La marcatura
può essere composta da 7 campi:
1°) il primo numero indica il tipo di protezione luminosa (esempio: 2=filtro per
UV, 3=filtro per UV senza alterazione dei colori, 5=filtro solare, 6=filtro solare
e infrarossi). Il secondo numero staccato da un trattino corrisponde alla
gradazione (un solo numero: gradazione di un protettore per saldatura).
2°) marchio del produttore.
3°) classe ottica: indica il grado di neutralità ottica dell’oculare.
4°) resistenza meccanica: S=robustezza incrementata, F=protezione impatto
a bassa energia 162 km/h, B=protezione impatto a media energia 432 km/h
(occhiali a mascherina e visiere), A=protezione impatto ad alta energia 684
km/h (solo visiere).
5°) campi di utilizzo: 3=liquidi, 4=particelle grossolane, 5=gas, 8=archi
elettrici, 9=metalli fusi.
6°) lettera K se il protettore oculare è resistente alle abrasioni.
7°) lettera N se il protettore oculare è antiappannante.
Tutti gli occhiali protettivi Ottica Inn soddisfano i requisiti della direttiva
89/686/CEE.
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